Lo scorso 28 febbraio, nei locali del nostro Oratorio, si è svolta l’iniziativa dal titolo “Il coraggio di cambiare”. L’iniziativa, a cui ha partecipato un folto e partecipe pubblico, è stata aperta dalla presidente dell’associazione “Insieme agli Angeli” che ha illustrato il progetto della sua associazione, finalizzato all’apertura di un centro di ascolto per le vittime di maltrattamenti familiari che ha come obiettivo quello di aiutare le persone in un cammino (non facile) che le porti fuori da un contesto di violenza. Nella sua relazione, Katia ha sottolineato il fatto che il fenomeno della violenza sulle donne, che si abbatte anche sui bambini incolpevoli portatori dei danni immensi della violenza assistita, è, purtroppo, in crescita. Soffermandosi sulle varie sfaccettature della violenza domestica, che non sempre inizia con uno schiaffo ma con gesti che vengono sottovalutati ad esempio con la privazione dell’indipendenza economica, con l’isolamento dai familiari e dalle amiche, con le critiche, con il controllo, con l’istil-lazione di sensi di colpa, con l’umiliazione, ha evidenziato come sia importante riconoscere i primi segnali che spesso vengono scambiati per segni di interessamento e amore: “Non vuole che parli con altri perché sono sua, ci tiene a me”. Ma non è amore se danneggia le tue cose, se ti segue, se ti ricatta, se ti spinge e schiaffeggia, se ti umilia, se ti isola, se ti intimidisce, se ti chiude in una stanza, se minaccia te e i tuoi figli, se ti zittisce, se ti fa del male fisico. Traendo spunto dalla sua vicenda personale ha rimarcato la necessità di mettere al bando l’omertà perché chi é testimone di episodi di violenza non stia in silenzio non si giri dall'altra parte perché una donna che vive una situazione di violenza, ha paura, è confusa, si sente isolata prova un assurdo sentimento di vergogna e ha difficoltà a interagire con le strutture sanitarie e/o delle forze dell’ordine ed è come se stesse dentro un tunnel di cui, quando è preda di un maltrattante, non vede la fine e deve essere aiutata soprattutto nella difficile fase della denuncia. Bisogna isolare il maltrattante. Di sicuro non si riuscirà a far cambiare la sua indole violenta ma bisogna chiedere tempestivamente l’intervento delle forze dell’ordine perché proteggano e tutelino le donne e le aiutino a denunciare subito le violenze in modo che tutto questo finisca il prima possibile. È stato evidenziato quanto sia importante il sostegno dei familiari dato che, purtroppo, spesso, le vittime di violenza non hanno la garanzia di un approdo istituzionale. È un passo che non si può fare in solitudine: è fondamentale, dove possibile, il sostegno di familiari, amici, professionisti. In questo senso l’associazione vuole essere un aiuto concreto a quelle persone che, una volta acquisita la consapevolezza di essere vittima di violenza, deve essere accompagnata in un percorso che è difficile da affrontare da sole. Il sociologo Alessio Ninu ha riferito i dati emersi da un sondaggio effettuato su un campione di cento uomini e cento donne sui temi della violenza di genere. L’aspetto legale è stato invece curato dall’Avvocato Gianluca Aleppi che ha evidenziato, tra l’altro, che la legge riconosce il cosiddetto “gratuito patrocinio” alle persone vittime di reati endofamiliari in cui l’avvocato è a carico dello Stato indipendentemente dal reddito. Nel suo interessante intervento il Sindaco, Stefano Delunas, ha, tra l’altro, auspicato la nascita di una futura collaborazione tra l’associazione e gli assessorati Cultura e Pubblica istruzione per combattere il fenomeno in un’ottica di informazione ed educazione alle differenze e ai sentimenti, nelle scuole, proprio dove si formano i futuri cittadini. In conclusione don Davide ha evidenziato l’importanza dell’amore all’interno della famiglia e quanto sia importante l’uso di una parolina semplice semplice “grazie”.
Nicoletta