Dopo l’altare e il tabernacolo della chiesa di San Luca prendiamo in esame l’ambone.
La parola “ambone” deriva dal greco “ámbon” ed ha il significato di sommità, luogo rialzato.
L’ambone è il luogo da cui si svolge la proclamazione dei testi biblici durante le celebrazioni liturgiche ed è anche il luogo da cui il sacerdote rivolge ai fedeli la sua omelia. Generalmente l’ambone, già in uso nelle chiese paleocristiane presenta una configurazione artistica, con raffigurazioni sacre o richiami simbolici, ed è dotato di un leggio. L’ambone della chiesa di San Luca, realizzato in pietra bianchissima, alto, solido, imponente, spezza la scalinata che separa la cappella del presbiterio dall’aula, ben visibile da ogni angolo interno della chiesa. E costituito da tre blocchi distinti posti uno sull’altro; quello più basso, che ha una forma simile ad una poltrona, contiene due grossi parallelepipedi che si sovrappongono con un leggero sfasamento e sono decorati in tutte le quattro facce laterali. L’artista Pietro Longu, autore dell’ambone, ha raffigurato sui tre lati del parallelepipedo inferiore una fila di fenicotteri in volo, come richiamo alla comunità di San Luca, che vive ai margini degli stagni dove alloggiano i fenicotteri rosa. Il blocco superiore, invece, raffigura, sempre sui tre lati, scene di vita quotidiana, in cui vari personaggi portano i prodotti del loro lavoro in offerta al Signore, che li accoglie al centro della scena rivolta ai fedeli. Sui lati dei due parallelepipedi rivolti al presbiterio è scolpita la figura dell’alveare, simile a quello che decora l’abside della cappella del tabernacolo e compare nelle panche di legno, compresa quella del sacerdote e dei ministranti. Sull’ambone è fissato il leggio, in metallo dorato che mostra, rivolto all’aula, un mazzo di solide spighe. Sul piano in cui poggiano i libri sacri campeggia la figura di Gesù, col braccio sollevato, quasi nell’atto di “ammaestrare” la folla che si accalca ai suoi piedi. Sullo sfondo è raffigurato l’ambiente del Margine Rosso, deve si distinguono il Fortino e la Sella del Diavolo.Guardare l’ambone solo per curiosare nelle sue raffigurazioni o per ammirarne l’eleganza sarebbe superficiale. Dobbiamo pensare, invece, che l’ambone ci parli con le sue figure e ci comunichi qualcosa: la Parola di Dio, che poggia sul leggio dove è rappresentata la comunità del Margine Rosso, arriva nella quotidianità della nostra vita e noi la dobbiamo ascoltare, accogliere e mettere in pratica.Intanto l’alveare, con le sue cellette che si allargano sempre più, rendono evidente il simbolo del sacro che si diffonde ad abbracciare i luoghi della chiesa.
Elisabetta